LETTERA AL MINISTRO GIORGETTI

𝐎𝐧𝐨𝐫𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞 𝐌𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐨,

mi permetto di scriverLe nella piena consapevolezza della delicatezza del Suo ruolo e con l’attenzione dovuta a chi, come Lei, ha la responsabilità di decisioni cruciali per l’assetto economico e produttivo del nostro Paese.

Le Sue recenti dichiarazioni hanno suscitato in me una serie di riflessioni positive, soprattutto laddove ha toccato un tema che riguarda da vicino le nostre comunità del Mezzogiorno: lo spopolamento e la desertificazione economica del Sud Italia. È una piaga che non si combatte solo con le risorse, ma con una visione chiara, coraggiosa e, soprattutto, con una classe dirigente all’altezza delle sfide. Il nostro Movimento, Italia del Meridione, ne fa da sempre il punto cruciale della propria battaglia politica. 

In questo senso, uno dei problemi più gravi – e troppo spesso taciuti – è proprio l’atteggiamento della classe dirigente meridionale. Una classe politica che raramente tradisce la centralità dei partiti nazionali, preferendo allinearsi ai diktat romani piuttosto che ascoltare le vere esigenze del territorio. È una politica che, anziché trarre forza dalla realtà sociale ed economica del Sud, si limita a replicare le decisioni assunte altrove. 

Questo scollamento si traduce in una perdita continua di giovani, competenze e opportunità. Il Mezzogiorno non chiede privilegi, ma pari dignità. E questa dignità passa dal riconoscimento del diritto di restare, di costruire, di immaginare un futuro nel proprio luogo d’origine. Per fare questo servono politiche che incentivino la produttività locale, che diano respiro alle piccole e medie imprese, che valorizzino le vocazioni territoriali invece di omologarle o sacrificarle per equilibri che nulla hanno a che vedere con il benessere delle nostre comunità.

Il vero ostacolo allo sviluppo non è solo la mancanza di fondi, ma la mancanza di coraggio. Coraggio da parte di chi amministra, da parte di chi dovrebbe rappresentare i bisogni reali dei cittadini del Sud. Ecco perché, Ministro, crediamo che il Suo intervento possa aprire una nuova fase, in cui il Mezzogiorno non sia più raccontato solo come un problema o una zavorra, ma come un’opportunità, un campo fertile per nuove energie, per nuove imprese, per una visione finalmente policentrica dello sviluppo nazionale.

C’è bisogno di una classe dirigente che abbia la forza di dire dei no a Roma e dei sì al proprio territorio. Che sappia osare, progettare e rivendicare autonomia nelle scelte. Non per alimentare divisioni, ma per recuperare credibilità e restituire fiducia a chi oggi, ancora troppo spesso, sceglie la strada dell’emigrazione.

Mi auguro che il Suo ministero voglia continuare ad ascoltare le voci di chi nel Sud ci crede ancora, e che voglia favorire un confronto costruttivo che tenga conto delle specificità di ogni realtà territoriale, nella consapevolezza che la ripartenza dell’Italia passa inevitabilmente anche dal rilancio del Mezzogiorno.

In ultimo, ma non per importanza, mi auguro che queste riflessioni possano essere accolte con attenzione e fatte proprie, affinché si possa condividere, con spirito di leale collaborazione, l’impegno per affrontare con coraggio e dedizione le grandi sfide che attendono il Mezzogiorno. Sfide che, come Italia del Meridione, portiamo avanti da tempo con determinazione e senso di responsabilità.

La saluto cordialmente,

Orlandino Greco – Fondatore di Italia del Meridione –

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *