Con il Congresso Costituente, appena conclusosi, Italia del Meridione è diventato Partito. È stato un momento di grande spessore politico ma anche fortemente emozionante e ancora di più per chi, come me, ha creduto da tempo in quella visione e nel progetto su cui si fonda il Movimento. Oltre a formalizzare la costituzione del partito è stata presentata la ‘Carta delle Idee’ e le basi del proprio programma politico. Elemento fondamentale e chiarificatore è stato il sottolineare la nostra “collocazione politica” che non né di destra né di sinistra ma si poggia sui temi e questioni. È importante precisare che il mondo è cambiato: siamo giunti nella fase post-ideologica, dove vi è la consapevolezza della necessità di formare e forgiare una nuova classe dirigente, dove, quindi, diventa imprescindibile il ruolo e la funzione delle persone. Così come accadeva in passato! La politica deve tornare ad essere valore, deve essere guidata da quello spirito di servizio incarnato nei grandi uomini e donne, come i nostri padri costituenti, che hanno sancito nella Carta Costituzionale e poi in quella europea, i principi e le norme su cui uno Stato deve poggiarsi. Nel corso del Congresso, infatti, sono stati ribaditi i concetti di libertà, democrazia, partecipazione, che hanno invaso una sala gremita e attenta, dove si è percepito quel senso di appartenenza e fratellanza, che si fa fatica a ritrovare nella società di oggi e completamente assente nella classe politica attuale. È proprio da questo concetti che dobbiamo ripartire, dall’essere uomini, fratelli e sorelle, figli, nipoti, giovani e menti pensanti. Tutto questo non è ascrivibile solo alle nostre relazioni umane, come ci insegna San Francesco di Assisi, esiste anche Madre Natura, che, oggi più che mai, ci richiama al senso di unione ma anche di responsabilità e amore verso ciò che abbiamo intenzione di lasciare, che dovrà essere sicuramente diverso da quello che abbiamo ricevuto in eredità, da parte di chi ha dimenticato i valori e ha guardato solo al momento e al proprio tornaconto personale.
Si è ribadito il principio di un “Meridione fuori questione” e questo è possibile solo con l’Unione, non mera unità, del nostro Paese. Nel ricordare Alcide De Gaspari e nel citare la frase di Giustino Fortunato: “L’Italia sarà quel che il Sud sarà”, che è ormai una nostra prerogativa, mi è tornato alla mente un altro uomo, trentino, Beniamino Andreatta, primo rettore dell’Università della Calabria. Il quale si è battuto affinché anche le future generazioni del meridione potessero istruirsi, gettando di fatto le basi per un progresso e sviluppo socio-economico della Calabria e avviando un processo di civiltà che non accetta e non può accettare chiusure e preclusioni. Pertanto, senza fratellanza e partecipazione non può esservi un progresso duraturo, si fa fatica a credere alla sana e buona politica ma ho fatto mia una delle prime affermazioni che sentii appena entrata nel Movimento: “chi non si dispiace non può fare politica”. Quella frase è stata la mia chiave di volta e poi diventata il mio movente che si è trasformato in impegno e “servizio” e che sto portando avanti come commissaria cittadina IdM di Rende. Un atto dovuto il mio, quello di condividere ciò che ha rappresento questo congresso, perché, in fondo, credo che tutti ne abbiamo bisogno, soprattutto noi giovani. Il bisogno di tornare a credere, a vivere i nostri luoghi, a costruire le nostre città, a rappresentare le voci delle nostre comunità. Grazie, quindi, per questi due giorni memorabile, per chi ha permesso tutto questo e per chi era presente e il fatto che questa pagina storica sia stata scritta nella mia città, nella mia Rende, mi ‘rende’ ancora più orgogliosa e consapevole che c’è tanto da fare e solo insieme si può!
Francesca Cufone
Commissaria cittadina IdM di Rende