
Negli ultimi decenni, il sistema bancario europeo e, in particolare, quello italiano ha subito profondi cambiamenti. In questo scenario, le banche del Mezzogiorno hanno progressivamente perso spazio fino a scomparire dal mercato di riferimento, schiacciate da un sistema in cui i centri decisionali sono rimasti saldamente radicati nel Centro-Nord.
Già nel 2008, l’allora ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, aveva compreso i rischi di un Meridione privo di un solido supporto bancario. Senza un’adeguata rete creditizia, rilanciare l’economia del Sud – già caratterizzata da difficoltà strutturali – sarebbe stato ancora più complicato. Da qui nacque l’idea della Banca del Sud, con diverse ipotesi sul tavolo: dall’utilizzo della rete sportellare di Poste Italiane all’integrazione con le Banche di Credito Cooperativo (BCC) e la Banca Popolare di Bari.
Tuttavia, la spinta politica ed economica verso il Nord ha impedito la realizzazione di questo progetto, lasciando il Sud senza un vero punto di riferimento nel sistema bancario nazionale. Anche le BCC, che per lungo tempo hanno rappresentato un pilastro del credito locale, hanno progressivamente perso la loro autonomia, confluendo in Iccrea Banca di Roma o in Cassa Centrale di Trento.
Oggi, un Sud privo di un sistema bancario di supporto fatica a ripartire. Le imprese, spesso di piccole dimensioni e con capitali ridotti, incontrano difficoltà nell’accesso al credito, compromettendo la crescita e lo sviluppo dell’intera area.
Alla luce di queste criticità, la domanda sorge spontanea: l’idea di una Banca del Sud è ancora utile e necessaria? La risposta è senza dubbio sì. In questo contesto, il partito IDM ha la responsabilità di riportare al centro del dibattito politico questa tematica, trovando il giusto supporto istituzionale e rilanciando l’intuizione di Tremonti.
Un sistema bancario più equo e vicino al territorio è essenziale per garantire al Sud le risorse necessarie a sostenere le imprese, stimolare gli investimenti e ridurre il divario economico con il resto del Paese. Perché senza un solido sostegno finanziario, nessuna crescita è possibile.
di Francesco Intrieri
– Componente segreteria politica nazionale IdM –