Il Movimento ‘L’Italia del Meridione’ (IdM), nata qualche anno fa in Calabria, si è concretizzato in un progetto politico vero e pulsante nelle regioni del sud.
Oggi nasce, anche, in Puglia, come una “nuova primavera”, con l’obiettivo dichiarato di creare una valida alternativa al potere di una classe politica arrogante e fallimentare, questo senza assolutamente trascurare una dimensione nazionale dove si ha il dovere e l’ambizione di “ricordare” la “questione” dei nostri territori. Nel momento in cui inizia un governo, finalmente politico, che dovrà, sin da subito, confrontarsi con le sfide epocali che conosciamo, come IdM siamo convinti che la “questione meridionale” debba essere affrontata e risolta in maniera definitiva. Parlarne ancora, purtroppo, dopo oltre 160 anni dall’Unità d’Italia non è più una “rivendicazione” ma una necessaria assunzione di responsabilità, perché “l’Italia sarà quel che il sud sarà”. La Premier Meloni, nel suo discorso d’insediamento alla Camera dei deputati, ha sottolineato come il Meridione non sia un problema o un forza frenante per la nazione. Da questo governo, quindi, ci aspettiamo, se “alle parole seguono i fatti”, un’azione politica concreta, capace di capovolgere la visione stantia, retaggio di una “unità disuguale”, di un meridione inetto e assistenzialista.
Abbattere ogni tipo di divario, al di là dei gap infrastrutturali e dei servizi, significa e comporta il riconoscimento che questa terra è stata troppo spesso dimenticata se non defraudata. I passaggi sono chiari: superamento e poi eliminazione della spesa storica; riequilibrio del rapporto popolazione spesa pubblica-servizi che determina i “livelli di assistenza”. Così come deve essere ridefinito il fondo perequativo per colmare le distanza tra territori più ricchi e quelli più poveri. Le tasse che il sud deve pagare devono essere uguali alle opportunità e ai servizi che riceve dalla Stato centrale. Attuare, quindi, politiche di crescita in netta opposizione alle fallimentari politiche assistenziali o peggio a quelle che hanno imposto “modelli di sviluppo” nettamente contrari alle vocazione della nostra terra e dei nostri luoghi.
Il Meridione e la Puglia hanno risorse immense: culturali, paesaggistiche, naturali, mare, vento, sole, giacimenti energetici, non sfruttati per folle demagogia. L’Italia ha oggi la possibilità d’investire in questa terra e per questa terra, affinché i nostri giovani non fuggano a causa della mortificante richiesta di un lavoro che non si trova o, peggio, di un sussidio anestetizzante.
Italia del Meridione ha sempre avuto l’ambizione di far riacquistare alla politica e alla militanza attiva centralità, di riportare il confronto politico nelle piazze e nelle sezioni, come nei media e nella rete; territorialità e competenza sono poi gli altri due punti fondamentali su cui si regge il Movimento e che diventano essi stessi movente e azione del programma politico. IdM è stata parte attiva nelle competizioni elettorali, dalle regionali alle amministrative in altre regioni e nelle scorse politiche ha presentato una propria lista nelle circoscrizioni estere dell’America Meridionale, con candidature di alto profilo sia alla Camera che al Senato, tenendo testa con il 4% ai partiti storici.
Ed è in questo contesto che la Puglia entra come parte integrante di quel percorso fino a qui intrapreso e che continua in maniera sempre più determinata e determinante in quelli che saranno i futuri scenari politici, dove il Meridione assumerà il suo ruolo cardine.
Ci aspetta un cammino lungo ma nessuna metà è troppo lontana per chi si prepara con pazienza e passione confidando nel futuro.
Rocco Pignataro
Coordinatore regionale IdM Puglia